mercoledì 1 febbraio 2017



METODOLOGIA OLISTICO  METADIMENSIONALE

ABSTRACT DAL SAGGIO "UNIVERSO DELLA LINGUA ITALIANA E DINTORNI"
di   GRAZIELLA PINNA ARCONTE
(Copyright © 2014 Graziella Pinna Arconte  Library of Washington Congress – All right reserved ©)



FORMAZIONE OLISTICO-METADIMENSIONALE DELL’UOMO

La società in cui viviamo ha spinto troppo avanti la propria alienazione. 
L’avere e l’apparire hanno, quasi completamente, soverchiato l’Essere e ciò ha determinato la  triste omologazione e la coartazione delle masse, schiacciate verso la sola urgenza di sollazzare lo stomaco primordiale, dimentiche della retta via tracciata per l’Essere Umano. In virtù di tale anamnesi appare chiaro che l’intervento educativo deve, necessariamente, concretizzarsi con azioni mirate a rendere l’Uomo consapevole, se vogliamo che L’Umanità ritrovi la Via Maestra smarrita. L’Uomo, ormai mortificato nella sua matrix e completamente conformato, deve dotarsi degli strumenti utili a riprendere il suo cogito autonomo, libero dalla schiavitù data dal servilismo verso falsi idoli, luoghi comuni, stereotipi che imperversano penetrando subdolamente nella vita di tutti, fin dalla più tenera età.
Che in prima istanza sia della famiglia la responsabilità educativa del bambino lo sappiamo; sappiamo anche che in molti casi tale prima istanza è disattesa. La scuola può fare molto. Anzitutto confrontandosi con le famiglie degli alunni e concordando un intervento educativo condiviso: l’action biunivoca ha maggiori probabilità, com’è ovvio, di restituire il successo formativo.
IL modus operandi qui proposto è centrato sull'educazione del bambino a 360 gradi, coltivando l’evoluzione delle diverse intelligenze all'interno di un contenitore cosmico, entro il quale mai perdere di vista che l’IO è inscritto in un micro e in un macrocosmo. L’educabilità dell’Uomo, che passa attraverso una concezione permanente della formazione è di successo quando fin da bambini si inizia un processo di auto-formazione e autovalutazione che condurrà alla consapevolezza di dover e voler educare la sua stessa intelligenza, obbedendo al progetto esistenziale che ciascuno reca in dote. Quando arriva alla Scuola Primaria, a cinque/sei anni, il bambino non fa alcuna distinzione fra soggetto e oggetto e non pone ancora significativi confini tra il vissuto e il pensato.
L’intelletto è caratterizzato da una forte irreversibilità del proprio punto di vista e in questo contesto, riguardante la sfera della comunicazione tra il sé e l’altro da sé, si parla del superamento dell’egocentrismo, ovvero dell’acquisizione della capacità di interrelazione e di saper riconoscere il punto di vista altrui. E’ questo, dico io, il tempo dell’Anima dell’Uomo quando, cioè, il sommo pensiero  illumina il sentiero di un progetto esistenziale.
E’ qui che il bambino deve essere condotto a “conoscersi e riconoscersi”.
Superiamo definitivamente secolari divisioni filosofiche, pedagogiche e psicologiche, tra teorici dell’intelligenza intesa come puro patrimonio genetico (già Platone ipotizzava la pulsione dell’apprendimento come volontà dell’Essere a voler ricordare ciò che era stato vissuto nelle vite precedenti, rielaborabile in questa pseudo - vera dimensione grazie all’anamnesi e alla reminiscenza) e coloro che, viceversa, sostengono che è l’esperito ambientale a determinare l’intelligenza.
Quando Wallon, nel libro “Le origini del pensiero del bambino”, implementando la prassi psicomotoria nell'educazione socio – affettivo – cognitiva,  puntualizzava che la logica del bambino è di tipo affettivo, meritoriamente intuiva che l’intelligenza è sempre legata anche alle componenti socio – emotive.
Oggi sappiamo che la persona è un sistema composto da tante “costellazioni”: caratteristiche genetiche, condizionamento ambientale, dimensione affettiva e metafisica.
Aiutare la persona a formarsi secondo una concezione olistica risponde alla promozione dell’evoluzione consapevole di tutte queste componenti; L’Uno è legato al Tutto indissolubilmente e viceversa; l’Uno E’ il Tutto e non esiste successo formativo se uno solo dei fattori non progredisce in maniera congrua agli altri. La pedagogia del “conosci te stesso” socratico ancora oggi si impone con lineamenti di grande attualità, infatti conoscere sé stessi significa prendere il mano il proprio agire esistenziale, sapendo che non si può ambire alla propria autodeterminazione senza il necessario bagaglio culturale. Tale consapevolezza recherà, durante il processo formativo, una quantità sempre maggiore di informazioni, a tutto vantaggio dell’arricchimento linguistico.
Attraverso la mediazione culturale (fondata, peraltro, sul precetto che il motore propulsore dell’intero processo formativo deve essere, necessariamente, l’Amore), il bambino svilupperà una modalità permanentemente “olistica”, coltivando un’armoniosa dialettica uomo-natura (uomo-scientifico-ecologico), uomo–società, (genere umano), uomo–tempo (uomo storico), uomo-spazio (uomo geografico), nella sempre più profonda conoscenza del sé interiore e del sé cittadino del mondo.
Per avere un vero mutamento culturale in senso olistico (eco – logico) l’educatore promuove, fin dalla più tenera età, modelli pedagogici atti a reinventare i presupposti teorici e i postulati di base su cui costruire la performance formativa nel quotidiano, riorganizzando l’esperienza sensoriale e conoscitiva del bambino in modo da accelerare lo sviluppo spontaneo della concettualizzazione infantile, come diceva Vygosky in “Pensiero e linguaggio” e iniziare il bambino, nel processo di autoformazione, a “sentire alto” e trattenere, permanentemente, i contenuti della conoscenza: riconoscendo i canali sincronistici della metadidattica costruita sulle solide basi della sperimentazione laboratoriale/interdisciplinare; superando la concezione dialettica di Bruner secondo il quale una teoria dell’istruzione è prescrittiva perché dà le norme da seguire per apprendere; è normativa perché stabilisce i criteri di un vero apprendimento e insegna come vanno usati.
Bruner individua, nelle dinamiche formative, il rapporto di causa-effetto fine a sé stesso, palesemente inconsapevole rispetto al dato che la relazione dialettica trova un senso compiuto solo se a sua volta è inscritta in una dimensione a-causale (metadimensione) ove l’evento imprevisto assuma connotati assolutamente sincronistici. Ma è proprio qui che avviene lo scarto culturale: l’accento non viene più posto solo sul concetto di evoluzione, ma sul concetto di formazione a tutto tondo.
Si ricava una buona pratica educativa i cui postulati cambiano le regole del gioco finora adoprate e che seguivano una visione bidimensionale della realtà che, invece, è pluridimensionale. Anche l’insegnamento della lingua va, dunque, messo in atto facendo leva su tutte le sfaccettature che fondano la persona, percorrendo i canali interdisciplinari, interconnessi, a propria volta, da una super visione metadimensionale la quale, in maniera assolutamente intrinseca, consente al bambino di acquisire una forma mentis flessibile e logica, gettando le basi che gli consentiranno, step by step, di possedere la competenza per riconoscere le più complesse funzioni, relazioni, insiemi e sub-insiemi e di apprezzare, con felice consapevolezza, le chiavi d’accesso dei vari codici linguistici, il loro infinito senso e il loro valore miracoloso nel processo di deificazione dell’Essere Umano.


FORMAT MATEMATICO-COSMICO DELLA LINGUA


E’ sempre stata mia grande aspirazione quella di trovare la sintesi matematica dell’atto educativo: un’equazione perfetta atta a dimostrare come la Lingua obbedisca allo stesso format matematico-cosmico cui risponde, secondo l’identico modus della elementare complessità, ogni sistema in natura.  
Nell’apprendimento della Lingua Italiana l’azione metadidattica attiene alla conquista della conoscenza del sistema linguistico in tutte le sue componenti e connessioni all’interno di un contenitore universale finito (Sistema Solare), a sua volta inscritto in un macro contesto infinito (Multiverso) dove infinite sono le costellazioni e gli universi della Lingua nelle sue funzioni, sub-funzioni, insiemi e sottoinsiemi, che consentono l’analisi logica secondo una concezione metadimensionale.
Quando la relazione dialettica binaria-causale (Codice) va a inscriversi nella dimensione circolare acausale (Evento Cosmico-Sincronistico X), causa–effetto non sono più sufficienti a spiegare l’evento/il processo/l’analisi, che si completa solo grazie all’incognita cosmica X: la componente sincronistica e imprevedibile (che capita, che nasce spontaneamente dalle diverse intelligenze, dai diversi modi emotivi, l’ambiente, lo spazio, il tempo …). L’incognita, l’elemento x che fa la differenza in psicologia è considerata spesso, a mio avviso, pur nell’accezione larga della metadidattica, solo da un punto di vista cognitivo.
Non vi è reale successo formativo se l’apprendimento avviene sul solo piano della cognizione, tagliando completamente fuori la sfera affettivo-emotiva -relazionale della persona, dunque l’Anima.
L’ equazione matematico-filosofica che propongo è così riassumibile:

Relazione Binaria/Codice/Metadidattica
+
Evento sincronistico/Cosmico X  =
---------------------------------------------------------
METADIMENSIONE

C + X = M

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Brevetto depositato e registrato








 IL PENSIERO E’ L’UNIVERSO

Qualsiasi parola è la rappresentazione di un pensiero che da essa viene riprodotto permanendo nella dimensione iconico – visiva, se si tratta di concetto astratto, o prendendo forma materiale, se è un oggetto concreto. Il verbo “Pensare”, come diceva giustamente Cartesio, precede il verbo Essere in quanto l’Essere in prima istanza è concepito nel pensiero.  Il “Cogito ergo sum” è la magistrale sintesi che aprì la porta alla successiva elaborazione di rappresentazioni mentali, conseguenti al concetto che alla base dell’esistenza di qualsiasi oggetto vivente e inanimato sta l’idea che lo ha concepito. La stessa idea, peraltro, trova spazio in un contenitore altro, suo genitore, a sua volta inscritto in altra Matrix … e così all'infinito, in un format matematicamente ordinato,  multidimensionale, che trova i propri ripetitori per eccellenza in tutti gli esseri viventi e nelle forme inanimate. Tutto è deputato alla procreazione: ciò ch'è materia statica replica l’idea e fornisce la materia prima (minerali, metalli ecc.), ciò ch'è forma sensibile replica la  vita, ovvero anima la materia grazie alla divina capacità d’assembramento delle componenti che interagendo fanno corpo.
Ergo, la vita è insita in ogni Particella Universale, poiché è insita l’idea di essa. Tutto è Pensiero nell'Universo. Pensiero che si riproduce quando trova la combinazione ideale per fare Sistema, infatti il Pensiero da solo non può rigenerare se stesso. Esso prende forma concreta quando si attuano le condizioni ottimali ai fini della creazione della sua replica, il suo frutto. Fino a quel momento un’infinità di semi fluttuano, in una dimensione a-spaziale e a-temporale, nell'Universo. Un mondo delle idee, come detto, inscritto in un contenitore più ampio suo genitore ch'è figlio, come da norma, di altri Universi. A scaldare queste nursery del pensiero, condizione necessaria è che sia un Sole punto di riferimento al centro del sistema, ed è l’intero sistema a garantire il perfetto equilibrio e l’esistenza di tutto ciò che in esso abita: sia si tratti del Sole nel sistema solare, sia del Sole/Terra/ovulo nel ventre materno, sia il Sole della Lingua che irradia la ragione. Come vediamo il format è applicabile in qualsiasi contesto e ogni sistema logico che noi prendiamo in esame è assolutamente congruo al format cosmico da cui è stato generato-re, ovvero nel micro e nel macro le regole sono identiche, come ci ha insegnato Einstein.
L’insegnamento della Lingua Italiana secondo la concezione olistico-metadimensionale non può prescindere dalla consapevolezza di quanto detto.


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